Il rischio di mortalità in caso di danno renale acuto (AKI) nel cane e nel gatto non è chiarito. Uno studio ha valutato l’incidenza di mortalità nei cani e nei gatti con AKI sulla base dell’eziologia (infettiva versus non infettiva, sottoposti a dialisi versus trattamento conservativo). Si includevano articoli costituiti da casistiche che valutavano l’incidenza della mortalità per tutte le cause nel cane e nel gatto con AKI indipendentemente dall’eziologia o dalla natura del trattamento.
Venivano selezionate 18 casistiche coinvolgenti 1201 animali. Le percentuali di mortalità complessiva erano: gatti 53,1% [95% CI 0,475, 0,586; I2 = 11,9%, p = 0,3352]; cani 45,0% [95% CI 0,33, 0,58; I2 = 91,5%, P < 0,0001]. Si osservava un aumento non significativo del rischio di mortalità complessivo nei soggetti sottoposti a dialisi rispetto a quelli trattati con terapia conservativa. Le percentuali di mortalità complessiva in accordo all’eziologia, indipendentemente dal tipo di trattamento, erano: AKI dovuta a cause infettive, cane e gatto, 19,2% [95% CI 0,134, 0,258; I2 = 37,7%, P = 0,0982]; AKI dovuta a cause non infettive, cane e gatto, 59,9% [95% CI 0,532, 0,663; I2 = 51,0%, P = 0,0211].
I risultati suggeriscono percentuali di mortalità complessiva superiori nei cani e gatti con AKI dovuta a cause non infettive, rispetto alle altre eziologie, e mostrano differenze non significative in termini di percentuali superiori associate alla dialisi rispetto al trattamento conservativo. Sono auspicabili ulteriori indagini circa il momento ottimale per l’inizio della dialisi e lo sviluppo di modelli clinici al fine di pronosticare il decorso della malattia e guidare la scelta dell’inizio ottimale del trattamento per i casi meno gravi di AKI, concludono gli autori.
“Acute kidney injury in cats and dogs: A proportional meta-analysis of case series studies.” Legatti SAM. PLoS One. 2018 Jan 25; 13(1): e0190772.