Uno studio retrospettivo ha determinato i fattori di rischio di intervento chirurgico, complicazioni ed esito nei cani con corpi estranei esofagei (EFB). Si includevano 224 casi di EFB in 123 cani. Le razze più rappresentate erano i Terrier (71/233 [30,5%]). La durata della permanenza del corpo estraneo, il peso corporeo, l’anoressia, la letargia, la temperatura rettale e la presenza di perforazione esofagea era associati alla necessità di un intervento chirurgico. La maggiore età, la maggiore permanenza del corpo estraneo e la perforazione erano associate a una prognosi più sfavorevole.
La rimozione endoscopica o la conduzione del corpo estraneo nello stomaco era efficace in 183 EFB su 219 (83,6%); in 16 su 143 (11,2%) si verificava una stenosi esofagea post-procedurale. La durata mediana complessiva del ricovero era breve (un giorno) e la necessità di intervenire chirurgicamente era associata a una maggiore durata di quest’ultimo. Il tasso di mortalità complessivo era del 5,4% (12/223); 90 su 102 (88,2%) cani con un follow-up mediano di 27 mesi dopo il trattamento dell’EFB avevano un esito eccellente.
I risultati dello studio suggeriscono che la rimozione endoscopica degli EFB resta l’opzione terapeutica iniziale elettiva per i cani affetti, qualora una perforazione esofagea non richieda un intervento chirurgico. Benché la stenosi esofagea fosse la complicazione più comune, la frequenza complessiva di questo esito era bassa.
“Risk factors and prognostic indicators for surgical outcome of dogs with esophageal foreign body obstructions.” Brisson BA, Wainberg SH, Malek S, Reabel S, Defarges A, Sears WC. J Am Vet Med Assoc. 2018 Feb 1; 252 (3): 301-308.
Maria Grazia Monzeglio Med Vet PhD
EV, Edizioni Veterinarie